Se tutti vendono, a chi vendono…? Semplice: a chi compra!

Serviranno 5 minuti di lettura.

Prenditi il tempo che serve altrimenti non iniziare.

La mia scelta di esserci sempre implica anche il non considerare, se serve, che giorno sia o che ora sia. Né per me né per le famiglie che seguo.

Venerdi. Lo riassumerei come “Il crollo degli dei”.
Comincia nel primo pomeriggio e sembra non fermarsi più. Appena un giorno dopo aver segnato il suo più grande rally in circa due anni, l’S&P 500 si è diretto verso la sua peggiore sessione da giugno 2020, con il 97% delle sue società in calo. Il potente Nasdaq 100 è crollato del 5%. Il dollaro è salito. Una svendita di titoli del Tesoro a lungo termine ha spinto i rendimenti ai massimi pluriennali, con il tasso a 10 anni che è balzato al di sopra del 3%.
Questo il quadro generale :
Tesla -8%; Amazon -9%; Facebook-7%; Apple -5; Google – 4,5; Netflix-8%.
È una piccola ecatombe…parliamoci chiaro.
Ciò che era salito vertiginosamente scende con la stessa velocità.


Inghilterra: paventa una recessione. Il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha affermato che l’economia del Regno Unito sta già rallentando a causa di una stretta sul potere d acquisto (come vedi l’inflazione non è solo un nostro problema…).
La principale previsione della BOE (la banca centrale inglese) è che l’inflazione diminuisca il prossimo anno dopo aver superato il 10% quest’anno, cinque volte il livello previsto! 5 volte.🤨
La sterlina è crollata, ovvio, gli investitori hanno guardato oltre l’aumento dei tassi della Banca d’Inghilterra e si sono concentrati sulle previsioni di una recessione nel 2023.

Perché pensare positivo costa troppo 😔


Turchia: il costo della vita, migliaia di km a sud, sale del 70%.
I prezzi al consumo in questa terra sono aumentati di quasi il 70% ad aprile rispetto a un anno fa, raggiungendo il massimo da due decenni. I trasporti, i prezzi dei generi alimentari e gli arredi per la casa hanno registrato l’aumento più marcato dell’inflazione annuale, con i costi di trasporto più che raddoppiati nel corso dell’anno.


Ergo: i paesi di tutto il mondo stanno affrontando una crescente crisi del costo della vita. Non è l’Italia la sola a fare i conti con i prezzi in salita o in impennata.
Guai a lamentarsi qui comunque perché sempre in Turchia il costo degli alimenti e delle bevande analcoliche ha registrato un aumento annuo dell’89,1%, mentre l’arredamento e gli elettrodomestici sono aumentati del 77,64%.
Sale giocoforza il Vix ovvero l’indice della paura del 22%. Effettivamente con una “lavata” come quella di venerdì c’è più di qualcuno che comincia ad aver paura nel mondo.

RIFLESSIONE
I mercati finché sono aperti vuol dire che a fronte di qualcuno che compra c’è qualcuno che vende e viceversa.
Soprattutto viceversa .
Oggi c’è qualcuno che compra a prezzi scontati ciò che qualcuno svende soprattutto o esclusivamente per mera paura.

In ogni caso, in Borsa, cosa bisogna fare quando i listini crollano e tutti vendono?
Io credo che lo abbiamo ripetuto come un mantra durante il COVID , e non solo in quell’ occasione, ma meglio rispolverare.
Se fosse questo il momento giusto per gli acquisti sulle borse?
Riflettiamo di nuovo: in settimana il crollo dei listini americani ha aperto la strada ad una correzione molto consistente sia degli indici azionari sia soprattutto dei prezzi di quei titoli che avevano guidato la scalata dei rialzi borsistici degli ultimi anni. Da giornate come quella di venerdì si può imparare davvero tanto. Ci si può focalizzare su aspetti legati ai comportamenti, alle scelte d’investimento, al ruolo della comunicazione, agli effetti che la comunicazione stessa ha su di noi.
Spesso quando le borse crollano, com’è successo venerdì, i titoli dei giornali (che siano cartacei, digitali o televisivi) tendono a sottolineare l’aspetto negativo della vicenda. In effetti non è bellissimo dover mettere in conto eventuali perdite sui nostri risparmi. Non è entusiasmante doversi confrontare con futuri incerti come quelli di cui sentiamo sistematicamente parlare ogni giorno. Non è semplice mantenere i nervi saldi quando tutto tende a farti perdere la tranquillità.


Quelli bravi, quelli che conoscono l’inglese tecnico, ormai dicono “SELL OFF”. Ma il senso è lo stesso del nostro italianissimo “TUTTI VENDONO”. Tuttavia viene da farsi una domanda. O dovremmo farci tutti questa domanda: “Si è mai visto un mercato in cui tutti vendono?”.
Immagina il mercato del giovedì o quello di qualunque giorno della settimana, dalle tue parti…..La piazza del Paese in cui vivi o del quartiere in cui abiti è gremita di gente e le bancarelle hanno prodotti straordinari da offrire. Bene. In una condizione come quella appena descritta possiamo immaginare che, a fronte dei tanti venditori, non ci sia alcun acquirente?🙄🤔

Anzi, supponi che invece dei compratori arrivino altre persone con altri prodotti da vendere. Insomma ritrovandoci con tanti prodotti, con tanti venditori e nessun acquirente cosa accadrebbe alla fine delle giornata? Che i venditori si ritroverebbero a dover rimettere via ciò che non hanno venduto e a tornare a testa bassa .
Il “TUTTI VENDONO” di fatto, è una Fake News, perché quando tutti vendono, in realtà nessuno riesce a vendere nulla se non ci fosse chi compra !!!


Quindi , A CHI VENDONO QUELLI CHE VENDONO?
La domanda giusta da farsi, allora, è proprio questa: “Chi sta comperando sulle borse quello che i tanti spaventati vendono?”
Ma soprattutto cosa induce alcuni a vendere un titolo sulla scorta della paura mentre altri decidono di comperare il medesimo titolo? Eppure sempre lo stesso è. Ed è lo stesso il contesto (inflazione , tassi in rialzo, paesi in possibile recessione ecc ecc).
Stiamo parlando degli stessi prodotti, solo che alcuni pur di disfarsene, sono disposti a rimetterci, altri invece vanno nella direzione opposta.

E poi c’è dell’altro. Spesso si parla di miliardi bruciati.😒
Effettivamente quando i mercati scendono cambiano i valori dei titoli ma non per questo c’è qualcosa che debba bruciare. Tuttavia tante volte l’effetto delle parole rischia di far più male della realtà che le parole dovrebbero descrivere.
Sta di fatto che questi sono i momenti in cui bisognerebbe riflettere. Sono i momenti in cui si dovrebbe comprendere che gli effetti della pianificazione, della scelta del perché si fanno certi investimenti (che in questi momenti soffrono molto) è fondamentale per la scelta degli investimenti stessi.
Serve RICORDARSI che Non si sottoscrive un prodotto solo per il suo risultato nel breve ma per la sua capacità di generare effetti positivi sui nostri progetti di vita.
Con aziende leader mondiali come Apple o Facebook a -7%… in un solo giorno, le considerazioni tipo: “che schifo di patrimonio che leggo”, “sempre peggio oh”, oppure “ma Daniela qui è un continuo calare come mai ?”, lasciano il tempo che trovano.
Mai risposta fu più scontata .

Quindi, serve armarsi di pazienza e come durante il COVID di togliere lo sguardo dai pc o dai telefonini. Finché la burrasca non passerà (e guai se sento chi paventa un “ non avrà mai fine “, visto l’assurdità di tale infondato pensiero) come potrebbero mai gli investimenti di chiunque, in ogni banca in ogni stato, crescere o non calare? Come ?

Spegnere il cervello sulla finanza per lasciare campo libero a noi professionisti adesso è fondamentale. I nostri consigli o le nostre indicazioni saranno quella luce, o proveranno a esserlo, in un buio di fake news.

Pazienza e consapevolezza

Le crisi ci sono state e ci saranno sempre.
Non si può vedere una crescita se non si vede un calo.
Il mondo cresce sempre, non resta uguale, cresce.

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